Non ti è mai capitato di svegliarti con un’idea che vuoi assolutamente realizzare? A me sì e a volte si è trattato di qualcosa di molto semplice, altre volte un po’ più complesso. Per esempio quando ho deciso di scattare dei ritratti con uno sfondo a foglia d’oro e ho deciso di creare io quel fondale.
Ho iniziato la mia serie Ori prima della pandemia e non l’ho mai finita. È un progetto che – prima o poi – riprenderò. Ma che cosa si intende quando si parla di progetto fotografico?
Cos’è un progetto fotografico?
Quando realizzi un gruppo di fotografie che hanno un’armonia d’insieme come soggetti e/o come stile è un buon inizio. Spesso, le foto di un progetto hanno anche un determinato scopo. Per esempio:
- documentare dei fatti ed evidenziare un aspetto particolare di una situazione (per esempio la vita quotidiana in un campo profughi)
- raccontare un soggetto o dei soggetti accomunati da qualcosa (per esempio la giornata di un maestro liutaio oppure di cinque artigiani che fanno cosa molto diverse ma hanno la stessa passione)
- fare conoscere un luogo (per esempio il chiosco dei gelati in una località turistica e i suoi clienti)
- denunciare qualcosa che è bene fare conoscere (per esempio una ricerca sulla provenienza di acque inquinate in un fiume)
- evidenziare ciò che forse non è scontato (per esempio abbinando dei ritratti che, insieme, acquistano un altro significato come ha fatto Mark Laita nel suo progetto Created Equal)
Le immagini devono avere una coerenza tra di loro perché saranno presentate insieme. Quando ho scattato la mia serie Pugili Procreatori, non solo c’era una coerenza tra i soggetti (pugili con i loro bambini), ma sono stato attento di mantenere una certa uniformità di stile per quanto riguarda la luce, gli sfondi, le inquadrature.
Come scegliere un progetto fotografico
Spesso non è il fotografo che sceglie un progetto, ma… un progetto che sceglie il fotografo! Accade quando viene un’idea entusiasmante e c’è anche la possibilità di realizzarla. Oppure quando un’opportunità è talmente allettante che sarebbe strano non approfittarne. È andata così per il pilota olandese Christian Van Heijst che – grazie al suo lavoro – ha potuto scattare una serie di immagini aeree o legate all’aviazione impossibili da realizzare per altri fotografi. Per lui è diventato un secondo lavoro e nel suo sito si possono comprare stampe e libri.
Qualcosa di simile è successo al fotografo svizzero Arnold Odermatt che, dopo avere rinunciato ad una carriera da pasticciere a causa di una allergia alla farina, si era arruolato nella polizia ed aveva realizzato molte immagini di grande impatto. Dai suoi scatti sono poi nati diversi libri, tra cui On Duty (in servizio) pubblicato nel 2006. Oggi le sue foto sono esposte in tutto il mondo ed è rappresentato dalla Galerie Springer di Berlino.
Dove realizzare un progetto fotografico?
Se alcuni fotografi scattano un progetto fotografico parallelamente ad altri incarichi che permettono loro di viaggiare molto o essere presenti in situazioni inaccessibili ai più, altri decidono di documentare qualcosa di molto, molto più vicino. Ma non per questo meno interessante. Hai visto il fil Smoke?
Un angolo del proprio quartiere è vicino da fotografare e… ci sono progetti che sono ancora più vicini. Per esempio 365 giorni di autoritratti. Su internet ci sono diversi esempi e se è questo che ti attira, perché no?
Perché realizzare un progetto fotografico?
Forse vuoi che le tue immagini denuncino un problema, oppure vuoi ispirare chi le guarderà. Oppure la tua è una ricerca estetica. In ogni caso, è bene sapere perché si scatta: ci aiuterà a focalizzarci meglio e anche a immaginare come condividere il frutto del nostro impegno. Alcuni progetti si prestano per una mostra, altri per un libro oppure trovano la loro collocazione migliore online.
Se senti un certo entusiasmo per realizzare una serie di foto, ma non hai completamente chiaro perché, comincia a scattare. Vedere la tua idea prendere forma e concretizzarsi ti aiuterà a mettere a fuoco le tue motivazioni e non solo. Io ho rinunciato a dei progetti dopo avere cominciato a scattare. In realtà avevo chiarissimo che cosa volevo, ma non avevo preso in considerazione che cosa avrebbe comportato scattare.
Un’altra cosa che puoi fare è chiederti: “Che tipo di impatto potrebbero avere le mie foto su chi le guarda?”A quel punto potresti accorgerti di non sapere a chi vuoi rivolgerti, chi è il tuo pubblico. Oppure che cosa vuoi comunicare. Ecco perché, oltre a scattare, è importante ogni tanto fermarsi e indagare dentro di noi. Sapendo qual è il nostro scopo, sarà anche più facile scegliere cosa fotografare, selezionare le foto e creare delle sequenze.
Quanto dura un progetto fotografico?
Ci sono progetti che si realizzano in pochi giorni e altri che durano forse una vita. Sebastião Salgado ha intrapreso un’esplorazione fotografica di comunità remote e culture indigene non toccate dalla civiltà moderna che dura da anni. Con le sue straordinarie immagini in bianco e nero, Salgado invita gli spettatori a riconnettersi con il mondo naturale e sottolinea la necessità di conservazione dell’ambiente.
Il progetto “Humans of New York” era nato come un blog nel quale il fotografo Brandon Stanton si era prefisso di ritrarre 10.000 Newyorkesi. Dopo avere cominciato a realizzarlo, gli venne voglia di intervistare i suoi soggetti incontrati per le strade della Grande Mela. I suoi ritratti intimi e le didascalie che li accompagnano sono oggi seguiti da 20 milioni di persone.
Altri progetti hanno una durata più delineata nel tempo, per esempio le serie di Edward Burtynsky che spesso si occupano di esplorare l’ambiente. Una è Water. Perché l’ha realizzata? “Volevo capire l’acqua”, ha spiegato il fotografo, “cos’è e cosa si lascia dietro quando non ci siamo più. Volevo capire il nostro uso e abuso di essa. Volevo tracciare le prove della sete globale e delle fonti minacciate.”
E tu, hai un progetto fotografico che vuoi realizzare?